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Mondovino

Regia: Jonathan Nossitier

Genere: Documentario

Francia: 2004

CAST:

Michael Broadbent, Hubert de Montille, Aime Guibert, Jonathan Nossiter, Robert Parker, Michel Rolland, Neal Rosenthal

 

Mondovino è un film documentario che racconta soprattutto la contrapposizione di due modi sostanzialmente diversi di fare, concepire, vivere l’universo del vino.

Il regista, Jonathan Nossitier, americano di passaporto, europeo per formazione, lui stesso non solo appassionato ma anche un professionista del mondo enologico, ci descrive attraverso le interviste a produttori, giornalisti, enologi, esperti del settore, una sorta di saga politica, in cui vediamo schierarsi da un lato i proprietari locali e semplici contadini, dall’altro le multinazionali e i potenti delle grandi industrie del vino.

Protagonisti del film sono dunque piccoli e medi proprietari vitivinicoli tra cui Yvonne Hegoburu, di Bearn, sud-est della Francia; Battista e Lina Columbu, produttore della Malvasia di Bosa in Sardegna; Hubert de Montille, produttore tra i più importanti in Borgogna e già noto per essere stato fotografato da Helmut Newton, e che dirige l’azienda di otto ettari insieme alla famiglia, sostenendo che “dove ci sono vini c’è la civiltà. Non c’è la barbarie”.

Nossitier ci fa conoscere anche produttori come Antonio Cabezas, proprietario di un solo ettaro di vigneto a Tolombon in Argentina, che per incrementare il reddito (circa sessanta dollari al mese) ricavato dalla vendita delle vino, svolge vari altri lavori nei vigneti dei suoi vicini; e Isanette Bianchetti, che insieme a suo marito, entrambi enologi, coltivano i loro sei ettari di vigneto a Pernambuco in Brasile. Fulcro dei vari intrecci di storie e personaggi è l’enologo più influente e più pagato al mondo Michel Rolland, di Pomerol, Francia. Rolland da consulenze tecniche per più di quattrocento vini doc di Bordeaux e per svariate aziende sparse in dodici Paesi, tra cui Robert Mondavi, Napa, California, altro personaggio, simbolo della potente industria del vino, con una produzione di più di cento milioni di bottiglie nel mondo, e con varie joint venture, tra cui quella con l’autorevole Mouton-Rothschild, 1er Grand Cru di Bordeaux, con i Marchesi Frescobaldi, famiglia nobile toscana che produce vino da settecento anni, e i Marchesi Antinori ,altra antica famiglia toscana, associatasi nel 1998 a Robert Mondavi e a cui successivamente ha venduto l’intera impresa. E poi tra i protagonisti del lungometraggio troviamo ancora Robert Parker, guru e critico di vini, senza dubbio il più influente al mondo, James Suckling del Wine Spectator Magazine, Neal Rosenthal importatore di New York e tanti altri ancora.

Mondovino non racconta solo il commercio del nettare degli dei ma soprattutto l’anima delle famiglie dei produttori.

Attraverso un montaggio ben confezionato il regista sottolinea i due punti di vista in antitesi: da una parte il pensiero unico, che guarda solo al progresso, profitto e ordine; dall’altra quello umanistico che difende la diversità e la tolleranza, e ci pone quesiti importanti non solo sul mondo del vino, ma sulla nostra civiltà, dove si può essere moderni rispettando le tradizioni, dove difendere la propria identità, il proprio bagaglio culturale e trasmettere i saperi alle nuove generazioni dovrebbe essere alla base di ogni nostra attività, per combattere quell’omologazione che ormai dilaga in ogni campo, contro la standardizzazione in questo caso del gusto, perché il vino dovrebbe rispecchiare l’anima profonda del territorio e di chi lo produce…….

Film senza dubbio per gli appassionati di questa antica bevanda e apprezzato da entrambi gli schieramenti, perché oltre all’amore per il vino, traspare il profondo rispetto del regista per le peculiarità delle persone e delle culture e per le loro convinzioni politiche.

(Rosaria D’Eusanio)