Pin It

svizzera1 giugno 049 Morges, un delizioso paesino sulle rive del lago Ginevra. Elegante e semplice, sobrio e piacevole al tempo stesso: sia il paese che uno dei molti ristoranti circostanti il lago.

Il Casinò ha qualcosa in più, e il nome inganna, perché non si tratta di una sala da gioco ma una petite maison comunale che include il ristorante, un lounge-bar, una magnifica terrazza affacciata sull’imbarcadero, una sala belle epoque, un giardino per l’estate e addirittura un teatro del ‘900, tutto all’interno di questo maestoso palazzo d’epoca. Gli arredi sono classici e sobri, diverse le sale dove poter mangiare (oltre 150 i coperti all’interno, raddoppiano in estate all’aperto).

I fratelli Robert e Adriano Pontet gestiscono il tutto da 16 anni con abile maestria, sono italiani d’origine, piemontesi, abituati alleristi le casinò tipicità di lago, monti e i sapori di valle. Robert è anche Presidente degli albergatori della Region La Còte e sua moglie Susanna si occupa degli eventi musicali e spettacoli teatrali (serate a tema con cena inclusa).

I fratelli Pontet sono affiancati da un competente staff sia in cucina (lo chef è Xavier Gambaud) che ai tavoli, offrendo una vasta gamma di piatti, apparentemente ricercati e sfiziosi, in realtà molto vicini alle tradizioni di quanto si possa pensare. Una commistione di piatti francesi, italiani e internazionali. Le portate a base di pesce sono principalmente di lago (ma non solo, branzino, salmone e gamberi rientrano sempre nel menù), il classico filetto persico con salse tipiche, il lucioperga con insalate tai e riso basmati; anche il menù di carne e terra propone interessanti lasagne alle verdure, agnello con melanzane e patate, risotto agli asparagi con filetti di vitello. Buoni i dolci, i gelati all’italiana e soprattutto i vini strettamente del territorio, ricco di vigneti, di cui il più noto “Chasselas”.

CASINO DE MORGES Place du Casino 4 – Tél. +41 (0)21 802 62 15 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Silvia Donnini