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 Paroldo è un piccolo paese dell’AltaLanga, in provincia di Cuneo. Circa 240 i suoi abitanti, case in pietra, due antiche chiese, la piazzetta, i luoghi di ristoro e tanto verde intorno. Eppure in questo mite paesino e i suoi dintorni, pare, alberghi il mistero, il cerchio magico e le “masche”, antiche streghe guaritrici o malefiche. Romano Salvetti, studioso e presidente dell’Associazione Masche di Paroldo, le difende, le tutela e le cita nei suoi libri, come “Il Cerchio Magico” e “Storia di Paroldo e dei paroldesi (per non parlare delle masche)”. Da anni attivamente impegnato nelproporre e valorizzare la “cultura della memoria”, in realtà, fra tradizione e mistero, spiega come il piccolo centro abbia dato origini all’argomento:Paroldo e’ circolare, un anfiteatro di colline assolutamente delimitato e il cerchio è un simbolo ricorrente nella magia. Il cerchio è anche protezione, non è da escludere (nell’ipotesi della loro esistenza) che se queste donne, dal tempo dei Celti, si sono stabilite in questo paese sia dovuto al fatto che qui nel loro cerchio erano lasciate in pace. D’altra parte, ad oggi, non si hanno notizie di processi o di fatti cruenti che le riguardino. A questo va aggiunta una constatazione storica: durante la II Guerra Mondiale sia i Tedeschi, i Fascisti che i Partigiani, che pure combatterono a lungo sulle Langhe, non si fermarono mai in paese per il timore di essere accerchiati. Qui a Paroldo abbiamo conosciuto o sentito parlare di nostre compaesane a cui si attribuiva il potere magico della Masca. Io stesso ne ho conosciuta almeno una con questo titolo; anche nella casa dove abitavo qualche anno fa si diceva che negli anni Trenta vivesse una Masca. Il mio atteggiamento verso le Masche come quello di molti miei compaesani, è di non prendere alla leggera i racconti su di esse, come su leggende e storie sedimentate nella credulita’ popolare. Ma, in eguale misura, credo sia moralmente corretto mantenere un distacco da percorsi esoterici orientati verso il male” .

In effetti, come leggenda vuole, anche in altre parti del Piemonte le “masche” albergavano di notte, nei boschi, facevano pozioni ed intrugli, erano viste come streghe malefiche, molto probabilmente erano donne che curavano con le erbe (e con esiti benefici proprio come gli attuali naturopati).  Fra mistero, esoterismo e divertimento, novembre è il mese perfetto per calarsi nella parte e Paroldo, con la tradizionale sagra di San Martino, offre suggestivi spunti sul tema, senza tralasciare l’aspetto enogastronomico e l’ospitalità dei paroldesi, che aprono le loro case ai turisti, viaggiatori e “vicini di paese” offrendogli la cena, talvolta il pernottamento.

Silvia Donnini