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grotte, miniere, templi, fortezze e baie

colline
Non è aspro. Come l’immaginario potrebbe dedurre viste le numerose presenze minerarie carbonifere del territorio. Non è asettico né troppo mondano poiché mantiene le caratteristiche rurali e le antiche tradizioni.
Il Sulcis appare dolce, come le colline che precedono i massicci e anticipano le meravigliose coste. Dolce come il nettare degli Dei, sconfinato e al tempo stesso racchiuso in un lembo di fazzoletto che rappresenta la Sardegna. Il lembo è la parte più meridionale dell’isola, a sud-ovest ,e spazia tra suggestive spiagge come Santa Margherita di Pula e Chia alle fortezze fenici-puniche ed oasi naturalistiche.
Il GAL Sulcis Iglesiente, le istituzioni locali e l’impegno di piccoli imprenditori si adoperano molto affinchè il territorio sia valorizzato abbastanza quanto i “parenti più visibili e visitabili” dell’ altra parte dell’isola.
costa
Geograficamente parlando, se si percorre quel lembo meno conosciuto come i territori di Buggerru, Domus de Maria, Fluminimaggiore, Giba, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Pula, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias ed altri ancora, si scopre che le risorse naturali, gli antichi sapori e le tradizioni culturali diventano una potenziale carta d’identità per arricchire una regione già così appetibile ed appagare il nostro senso di conoscenza.

Fenici, Cartaginesi, Romani, e Pisani. Saraceni e piemontesi. Seppur “invasori” legano il proprio destino a quello del territorio, lasciando tracce inconfutabili e peculiari.

Come gli scavi di Nora e il suo complesso storico-culturale posto direttamente sul mare,nora  ben conservato e accudito (decori pavimentali, terme, il santuario di Esculapio) oppure come il recupero dell’antico borgo di Tratalias (area da destinare ad attività artigianali e di piccolo commercio nonché lo studio di un percorso museale artistico), e la chiesa di Santa Maria, un tempo cattedrale (del 1200), un edificio tra i più intatti e importanti nel panorama romanico sardo (nel mese di maggio si svolge ogni anno la festa patronale, con l’antichissima processione di Santa Maria di Monserrato, patrona del Sulcis).
Terra carsica, mineraria. Ricca di grotte ed antiche miniere. Chi decide di fermarsi in questo territorio non potrà tralasciare questo aspetto. Ottime ed esperte guide sapranno descrivere e condurre il pubblico nelle viscere della terra fra stalattiti e stalagmiti, in uno scenario quasi fiabesco.grotta
La Grotta di Is Zuddas nel comune di Santadi ,vicino a Teulada (zona nota anche per la produzione di vini di prestigio) è in un ambiente quasi irreale, magico. Le grotte presentano al visitatore il loro biglietto da visita subito dopo l’ingresso, con i resti di un roditore preistorico, estintosi 400 anni fa, il Prolagus Sardus, un animale presente solamente in Sardegna e Corsica.
Tutta la zona sud-ovest della Sardegna affascina ed ha affascinato gli storici e i collezionisti di fossili poiché son state ritrovate successioni paleontologiche di estrema importanza. Nella zona del Fluminese vi è un alta concentrazione di affioramenti rocciosi. Nelle vicinanze di Fluminimaggiore c’è anche la Grotta Carsica di Su Mannau che si sviluppa per oltre 8 km, costituita da immense sale , lunghe gallerie e molti pozzi, generati da due corsi d’acqua (il Rapido e il Placido) che alimentano l’acquedotto di Fluminimaggiore. La prima parte della grotta è attrezzata per visite turistiche. Il restante per gli esperti speleologi.
DULCIS SULCIS Anche la Grotta di Santa Barbara merita una visita. Ricca di storia e di un declino ineluttabile per la miniera, la grotta è situata all’interno della miniera piombozincifera di San Giovanni che si trova nel territorio di Gonnesa al confine di Iglesias, e fu scoperta casualmente nel 1952, durante lo scavo di un fornello.
La caratteristica che la rende praticamente unica è legata ai cristali tabulari di barite bruno scuro che ne tappezzano completamente le pareti.
Nel Fluminese c’è anche un’interessante area archeologica: la visita al Tempio di Antas non può sfuggire.
DULCIS SULCIS  Scoperto    solamente nel secolo scorso, il tempio romano è stato purtroppo saccheggiato e parzialmente distrutto; i restauri e la ricostruzione furono fatti alla fine degli anni ’60 , e durante gli scavi venne alla luce un precedente tempio punico.
Da studi effettuati si pensa che l’area fosse un luogo di culto locale ancora più antico, frequentato da indigeni prima della dominazione cartaginese. Una strada romana portava la popolazione fino alla grotta di Su Mannau per praticare il culto delle acque ma un villaggio era già presente risalente al 1200 a.C, che conferma un “primitivo” utilizzo nuragico della vallata.
Storia e cultura. Fra risorse e natura, dalle comunità montane ai paesaggi marini, il Sulcis merita davvero una visita non frettolosa ma un soggiorno ben organizzato. Per informazioni si consiglia contattare le proloco e gli enti turistici locali. (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Di seguito solo alcuni, fra i tanti, riferimenti dove poter soggiornare:
Agriturismo Is Truiscus – Teulada – 070.9271256 cell.3485278534
Agriturismo Sa Tiria – Teulada – 070.9283704 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Agriturismo Terranieddas – Teulada – 340.6629611
Agriturismo Il Ginepro – Loc. Fighezia (Fluminimaggiore) 0781.580374 -
Agriturismo Fighezia – Loc. Fighezia 347.6954195/3478403636
Agriturismo Perdaba Via V. Emanuele 15 . Fluminimaggiore 0781.580051

Silvia Donnini