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Nel 2018 Rachele Bianchi muore a Milano, città dov'è nata e dove ha sempre vissuto.

In 93 anni, era nata nel 1925, ha testardamente cercato di capire se stessa ed il mondo in cui viveva attraverso l'arte: dapprima tempere acquarellate, poi disegni, poi le ceramiche per approdare alle sculture, dapprima minute, e poi monumentali.
A casa la chiamavano “pazza” per le sue letture sulla psicanalisi e per il suo desiderio di fare l'artista.
Lei, restia a partecipare a qualsiasi corrente artistica, ha continuato per tutta la vita un suo dialogo sul mondo femminile e il mondo.
Lo scorso settembre, Milano l'ha celebrata ponendo il suo Personaggio (2014) in uno dei punti di maggiore traffico della città: prima donna artista e primo monumento al femminile ad essere celebrati in città. Il 2 novembre Milano le ha poi concesso l'onore ultimo: l'iscrizione al Famedio del Cimitero Monumentale, con gli altri nomi illustri che hanno reso onore a Milano con il loro ingegnoed il loro esempio.

Scultura di Rachele Bianchi
La gabbia in cui le donne di Rachele Bianchi spesso sono avvolte, credit foto Laura Monica courtesy Archivio Rachele Bianchi

Le Gabbie Delle Donne Di Rachele Bianchi

Una scultura monumentale è quella scelta per celebrare Rachele Bianchi, e con lei tutte le donne come lei, all'angolo tra via Cusani e via Pisani, zona Repubblica a Milano.
Personaggio è davvero monumentale: alta 3,6 metri, larga 1,7 metri e pesante ben 5 quintali.
Una gigantessa in bronzo, al contempo protetta e ingabbiata da un abito rigido, che pare uno scudo.
Questi abiti così strutturati, quasi gabbie, sono una costante di tutta l'opera scultorea di Rachele Bianchi negli anni Novanta, gli anni che l'hanno vista iniziare a confrontarsi con il modo dell'Arte più nota, tanto da diventare una degli artisti della Galleria Ada Zuino e iniziare ad essere invitata a varie mostre ed esposizioni.
Negli anni Novanta, Rachele Bianchi pare iniziare ad uscire dalla gabbia in cui pareva trovarsi.
La gabbia, ma una gabbia non finita, aperta è anche il segno che lei mette sempre accanto alla sua firma.
Dalla (nostra) gabbia si esce mai?

Tempere Rachele Bianchi
Due tempere acquarellate di Rachele Bianchi, credit foto Laura Monica courtesy di Archivio Rachele Bianchi

 

Ancora vorrò e potrò dire molto

Nel 2000, Rachele ha 75 anni, ma non smette di creare. I personaggi delle sue sculture però, ora, paiono uscire dalla gabbia: alcuni hanno tratti del viso dolci, quasi sorridenti, alcuni hanno proprio resti di gabbie in mano e appaiono anche coppie, uomini e donne, che si toccano, si danno la mano.
Qualcosa è cambiato?
Di certo sappiamo che nelle sue Riflessioni (2004) Rachele scrive che ancora vuole e può dire molto e che “con la saggezza della mia età, posso dire di amare e abbracciare tutto quello che ho saputo realizzare, ...con la frenesia delle idee e la lentezza delle mani che invecchiano...e con un cuore ...che mi piace pensare e desiderare che sia sempre giovane”.

La scultura Coppia
Coppia è una delle sculture di Rachele Bianchi, credit foto Laura Monica courtesy Archivio Rachele Bianchi

Le opere di Rachele Bianchi e l'Archivio Rachele Bianchi

Oltre che in zona Repubblica, opere di Rachele Bianchi si trovano, tra gli altri, a

  • Biblioteca Nazionale Statale di Roma
  • Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia
  • Musée des Beaux Arts a Liegi (Belgio)
  • Museo Arte Contemporanea a Belgrado
  • Museo Arte Moderna, Nur Sultan (Astana) in Kazakhistan
  • Museo Arte Moderna, Mosca (Russia)
Nudo
Nudo di Rachele Bianchi (1951), credit foto Laura Monica courtesy Archivio Rachele Bianchi

L'Archivio di Rachele Bianchi

L'archivio Rachele Bianchi aprirà le porte a gennaio 2020.Lì si potranno ammirare i disegni, le tempere acquarellate, i vasi in ceramica, i gessi, i modelli dei grandi bronzi che l'artista stessa tenne a lungo nascosti, le piccole sculture dedicate alla maternità e vari documenti legati alla sua vita. L'associazione Rachele Bianchi è nata per studiare e conservare l'opera di Rachele Bianchi ma anche per sostenere l'arte contemporanea femminile. Maggiori informazioni a Archivio Rachele Bianchi

 

Cristiana Pedrali