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Carri, maschere e prodotti tipici: un viaggio attraverso i più celebri Carnevali d’Italia fra Alleg(o)ria e scherzi. Ma non troppoveneziacarnevale

Se si parla di Carnevale non si può che iniizare con i piu famosi del mondo: Venezia e Viareggio. Quest'ultimo è un Carnevale fatto di storia e tradizioni ma da sempre, dalla spiccata vocazione satirica. Il carnevale della rinomata cittadina in provincia di Lucca, nasce nel martedì grasso del febbraio 1873. Da 145 anni è (insieme a Venezia) la più spettacolare festa italiana, tra le più belle e grandiose del mondo. Ancora oggi è un appuntamento vivo, giovane e pieno di novità, che richiama un numerosissimo pubblico festante proveniente da ogni parte d’Italia e del mondo per condividerne la tradizionale atmosfera gioiosa e scanzonata. Venezia, Mestre e la Terraferma per oltre due settimane nel 2018 saranno trasformate in una sorta di grande circo, tra l'altro con le scenografie usate da Fellini nel film “La strada”: il Carnevale 2018, il terzo firmato da Marco Maccapani, in programma tra il 27 gennaio ed il 13 febbraio, sarà infatti dedicato al gioco e al divertimento.

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Storico Carnevale di Ivrea 

images Ha preso il via il 6 gennaio, con la tradizionale prima uscita di Pifferi e Tamburi, l’edizione 2018 dello Storico Carnevale di Ivrea, in Piemonte, un evento unico in cui storia e leggenda si intrecciano per dare vita a una serie di eventi, celebrazioni e rappresentazioni dal forte valore simbolico: una grande Festa Civica popolare durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide che si fa risalire al Medioevo.
Conosciuto ai più per la spettacolare battaglia delle arance che si svolge ogni anno per tre giorni  nelle principali piazze della città, questo carnevale è in realtà un evento che si caratterizza per il  complesso cerimoniale, culminante nel Corteo Storico, denso di evocazioni storico-leggendarie che attinge a diverse epoche storiche: dalle sommosse popolari medievali all’epoca napoleonica, dal Settecento fino ai moti del Risorgimento. Ed è proprio nel periodo risorgimentale che nasce il personaggio della Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina della festa che, accompagnata dal Generale di origine napoleonica, è la protagonista femminile del carnevale più antico d’Italia.
Lo spirito dello Storico Carnevale vive, infatti, nella rievocazione di un episodio di liberazione dalla tirannide: un barone (storicamente riconosciuto nel Marchese di Monferrato) che affamava la Città venne scacciato grazie alla ribellione di Violetta, la figlia di un mugnaio che non volle sottostare allo ius primae noctis e che, uccidendolo, accese la rivolta popolare.
La celeberrima Battaglia delle Arance rievoca proprio questa rivolta: il popolo è rappresentato da squadre di aranceri a piedi che combattono – sprovvisti di qualsiasi protezione – contro i soldati del tiranno posti su carri trainati da cavalli che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature. Tirare le arance ha dunque una valenza simbolica ma è pura goliardia: una stretta di mano, dopo un “testa a testa”, sancisce la pace. Una speciale commissione osserva, nei
tre giorni di suo svolgimento, l’andamento della battaglia e assegna un premio alle squadre – sia a piedi sia ai carri da getto – che, per ardore, tecnica e lealtà, si sono maggiormente distinte.
In segno di partecipazione alla festa, tutti i cittadini e i visitatori a partire dal Giovedì Grasso, su ordinanza del Generale, scendono in strada indossando il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.

E' una manifestazione ricca di storia, tradizione, spettacolo, emozioni e grandi ideali, che coinvolge tutta la città di Ivrea vedendo un livello di partecipazione totale degli eporediesi a tutti gli appuntamenti in calendario con un rigoroso rispetto di tutto il Cerimoniale: un patrimonio storico-culturale che vale la pena conoscere e vivere a 360 gradi. Appuntamento dunque a Ivrea dal 10 febbraio 2018 per vivere il clou di tutta la Manifestazione: la presentazione della Vezzosa Mugnaia, la Marcia del Corteo Storico, lo Spettacolo pirotecnico sul Lungo Dora e, da domenica 11, la Battaglia delle Arance.
Ma il programma della manifestazione carnevalesca va oltre i tre giorni della battaglia: Le fagiolate rionali, la Prise du Drapeau, le Alzate degli Abbà, le zappate degli Scarli e la distribuzione di polenta e merluzzo sono solo alcuni degli appuntamenti disseminati dal 6 gennaio fino alla chiusura del Carnevale: momenti di unione e condivisione non solo per i protagonisti della manifestazione ma anche per tutti gli eporediesi e i turisti che vogliano avvicinarsi al Carnevale di Ivrea con tutti i suoi riti e le sue tradizioni.
L'atmosfera gioiosa che accompagna la sfilata del Corteo Storico non sarebbe tale senza le musiche del Carnevale. Una banda esegue "La Canzone del Carnevale", l'inno ufficiale della festa che, nelle sue parole, celebra la rivolta popolare contro il tiranno, mentre i popolarissimi “Pifferi e Tamburi” suonano per le vie della città le note delle classiche “pifferate”, colonna sonora che scalda il cuore degli eporediesi fin dall’uscita ufficiale del 6 gennaio.



Ph Wilson Santinelli6Colori, carri giganti e 200 quintali di dolciumi a Fano 

L’edizione 2018 dell’evento si svolgerà il 28 gennaio, 4 e 11 febbraio


Fra mille colori, tradizioni, arte, musica, cultura e creatività la cittadina di Fano, nelle Marche si prepara al suo storico carnevale. Pare che sia, secondo molti testi, il più antico d’Italia: le prime attestazioni scritte relative a questa festa risalgono addirittura al 1347. La leggenda narra che sia nato per celebrare la riconciliazione delle due più importanti famiglie cittadine di allora, i Del Cassero e i Da Carignano, citate da Dante Alighieri nella “Divina Commedia”. Risale invece al 1450 il primo Palio disputato con cavalli ed asini al termine del quale il vincitore, per festeggiare, lanciava agli spettatori delle offelle al miele. Una tradizione che nel tempo si è trasformata sino a diventare una battaglia combattuta a colpi di quintali di dolciumi. La città della Fortuna, terza città delle Marche con in suoi 60mila abitanti, nelle domeniche del 28 gennaio, 4 e 11 febbraio, presenta una manifestazione in grado di attirare centinaia di migliaia di persone da tutta la penisola come conferma la media di 70mila presenze (a domenica) alle tre sfilate del 2017.
Dai bambini agli anziani, l'evento è un contenitore di gioia ed allegria, per tutti i gusti. Il Carnevale di Fano è famoso per il suo “Getto”, lo storico lancio di dolciumi dai carri allegorici di prima categoria, alti fino 18 metri. L’edizione 2018 sarà sommersa da un mare di cioccolato. Per la prima volta negli ultimi anni, lo storico Getto sarà formato al 100% da cioccolatin. Una tempesta di dolcezza (circa 200 quintali)  pronta a diventare un goloso bottino per la “marea” di persone che riempiranno il corso mascherato. Le grandi sfilate sono inoltre accompagnate da carri di seconda categoria che contribuiscono a rendere ancora più colorato l'evento.
Dalla satira politica allo sport, dalla cultura allo spettacolo, i giganti di cartapesta riproducono quelli che sono i temi di più stretta attualità grazie all’arte dei maestri carristi che lavorano un anno intero per rendere ancora più suggestivo il Carnevale fanese. In occasione dell’anno Rossiniano, l’edizione 2018, sarà caratterizzata da un carro di prima categoria, dedicato interamente a Gioacchino Rossini.

Nonostante le centinaia di anni passati, e le novità che edizione dopo edizione vengono aggiunte, i caratteri originali della festa sono rimasti intatti e appartengono alla memoria popolare: oltre al lancio dei dolci, anche il rogo del Pupo, detto” El Vulon”, un fantoccio di cartapesta che nel giorno di “Martedì Grasso” (chiusura delle festività carnascialesche), viene bruciato per portare via con se l'inverno o, come un tempo era credenza, i peccati commessi durante il periodo di festa.
Tra le novità che si sono acquisite negli anni ma che sono diventate anch'esse tradizione imprescindibile della manifestazione, c'è la tipica Musica Arabita (dal dialetto fanese “Arrabbiata”), stravagante banda folkloristica che, dal 1923, accompagna le sfilate suonando gli strumenti più bizzarri e strampalati (i batanaj) come campanacci, caffettiere, pentoloni, ombrelli, tenaglie e quant'altro.Sarà il Carnevale della musica grazie anche agli speaker di RTL la radio più popolare d’Italia: ospiti durante la prima domenica di sfilate.Fernando Proce, Francesca Cheyenne e il Conte Galè, oltre a presenziare per tutta la giornata sui carri, faranno un djset spettacolo alle 18 in piazza XX Settembre.
Infine, i protagonisti assoluti del Carnevale saranno come sempre i bambini ai quali sono dedicate le sfilate del mattino.

Carnevale 2018 sarà ovviamente sinonimo anche di solidarietà. Come lo scorso anno alcuni gruppi di bambini, genitori e insegnanti provenienti dalle zone terremotate di Amandola, Montefortino e San Severino, potranno passare una giornata di festa e spensieratezza al Carnevale di Fano ospitati in palchi a loro dedicati da dove seguiranno la sfilata in sicurezza. Anche il sociale sarà come al solito uno dei temi fondamentali dell’evento. Durante le 3 domeniche di sfilata, saranno presenti i Clown Dottore, impegnati quotidianamente a rendere meno triste la permanenza dei bambini ricoverati negli ospedali italiani e il movimento “Free Hugs”, abbracci gratis, iniziativa nata a Sydney, oramai famosa in tutto il mondo, che regala letteralmente abbracci ai passanti.

Il sociale e lo sport corrono di pari passo grazie al Carnevale di Fano. Quest’anno si disputerà infatti la prima edizione della “Coppa della Fortuna” (2 e 3 febbraio) torneo internazionale di calcio amputati che vedrà protagoniste allo stadio Mancini di Fano, le nazionali italiana, francese e turca. L’edizione 2018 avrà un respiro anche internazionale e non solo europeo. Domenica 11 febbraio alle 12 in piazza XX Settembre si svolgerà il Gran Caribe Cuban Show con ospite d’eccezione, Efrain Sabas, direttore artistico del Carnevale dell’Habana.

Quest’anno, inoltre, il Carnevale di Fano si arricchisce di una novità davvero sorprendente: per la prima volta nella storia un carro allegorico è stato progettato e realizzato interamente da studenti liceali. L’iniziativa è nata come una vera e propria sfida, a giugno 2017, quando un gruppo di studenti ha proposto l’idea all’Ente carnevalesca di Fano. Il progetto è partito grazie al supporto fondamentale della scuola e grazie all’entusiasmo dei giovani ragazzi del Liceo Nolfi-Apolloni. Il Carnevale si contraddistingue come evento satirico-allegorico, che offre spunti di riflessione sui costumi e vizi della società nella quale si svolge. Per questo, Lorenzo Furlani (5A Apolloni), lo studente ideatore del bozzetto, ha realizzato un disegno dalla forte spinta satirica, che prova ad avviare un ragionamento sul mondo in cui i giovani vivono. Il tema principale dell’elaborazione grafica è “Giovani: colore e motore del mondo”, interpretato attraverso delle sagome di ragazzi che cavalcano il mondo e prendono il controllo di un pianeta ormai malato, che vomita le sue lordure, ovvero tutto ciò che c’è di sbagliato al suo interno e che provoca malessere sociale. I

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CARNEVAL Di MAT
11 febbraio - Bormio
A Bormio il Carnevale è caratterizzato da un’antica tradizione, dove la gioventù del paese individuava per burla il Podestà di Mat (Podestà dei Matti), in sostituzione dell’allora ufficiale Podestà dei grigioni, con il divieto di dedicarsi alle cose serie ma al solo divertimento . Oggi la tradizione è stata rivisitata e il Podestà di Mat prende simbolicamente il posto del Sindaco di Bormio per un giorno e l’Arlecchino, con la compagnia di Mat, legge pubblicamente pettegolezzi e lamentele depositate in forma anonima dai cittadini durante l’anno. La festa continua nel pieno divertimento prima con la polenta dei poveri, poi nel pomeriggio le mascherine dei bambini vengono accompagnate fino in piazza per giocare, dove i più temerari possono cercare di scalare il palo della cuccagna.
www.valtellina.it/it/eventi/bormio/carneval-di- mat-2018

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ARRIVA IL CARNEVALE ANCHE IN CANTON TICINOTicino carnevale

Il Carnevale Ambrosiano, il Rabadan, l’istituzione della Libera Repubblica di Nebiopoli, la Stranociada di Bellinzona: in Canton Ticino un ampio periodo del calendario è dedicato al carnevale, che in ogni località assume caratteristiche diverse. Numerose tradizioni sono scomparse, particolarmente nelle città, altre invece sopravvivono, ma trasformate: il ballo, un tempo rara occasione di incontro, oggi ha assunto il carattere di festa campestre, dove predominano la musica e la gastronomia. 

Il Re Rabadan festeggia i 155 anni del carnevale di Bellinzona. Dal 8 al 13 febbraio 2018  Bellinzona diventa una monarchia ai servigi del grande Re Rabadan. Infatti, a partire dalla sera dell’8 febbraio, quando gli verranno consegnate le chiavi, inizieranno i festeggiamenti carnevalizi che culmineranno con il "Grande Corteo Mascherato", al quale parteciperanno duemila comparse, che animano ogni anno la sfilata umoristica di musiche, carri e bande. La tradizione vuole che la nascita del carnevale
bellinzonese risalga al 1862, mentre nel 1874 appare il nome Rabadan. Questo termine, in dialetto piemontese, ha doppio significato. Indica baccano, fracasso ma anche un uomo mal ridotto dalle privazioni. Sembra che la parola derivi dal termine mussulmano Ramadan, appreso dai piemontesi durante le crociate.

Libera Repubblica Nebiopoli
Unica in tutto il Canton Ticino, Chiasso a Carnevale non passa sotto la guida di un Re ma si trasforma in “Libera Repubblica di Nebiopoli”. La festa ha inizio il Giovedì, con la consegna delle chiavi del Sindaco al Primo Ministro di Nebiopoli, che dichiara l’istituzione della Repubblica, Il Martedì Grasso, lungo le vie cittadine, sfila il famoso Corteo mascherato Nebiopoli. Bande e Guggen, gruppi mascherati e carri rappresentano - in modo satirico ed ironico - eventi avvenuti durante l'anno trascorso. Il Carnevale di Chiasso ha inoltre la particolarità di essere accompagnato da un giornalino satirico chiamato “Nebiolino”.

Stranociada
Locarno città vecchia, 9-10 febbraio 2018
Il termine Stanociada basta da solo a spiegare l’incredibile senso di attesa che questo evento provoca negli abitanti di Locarno e nei turisti sopraggiunti per l’occasione. Questo nome, infatti, si potrebbe tradurre come la notte dove non si chiude occhio. La tradizione vuole che il tutto abbia inizio di venerdì, con la consegna delle chiavi della città, seguita dai concerti delle “Guggen”, le bande locali. All’una di notte avviene la premiazione con ricchi premi e la sfilata di tutti i partecipanti in piazza San Antonio. Le molteplici tendine, sparse qua e là in Città Vecchia, invitano ad una sosta rigenerante tra specialità locali e altre leccornie. Il sabato, invece, tutti in piazza San Antonio per gustare il risotto con luganighe.

Carnevale ambrosiano 
In Canton Ticino ci sono ancora zone dove si segue il rito ambrosiano della chiesa cattolica. Un retaggio molto antico che risale addirittura al VI- VII Secolo d.C. Il carnevale segue così un calendario diverso nelle Tre Valli (Leventina, Blenio e Riviera), a Brissago e a Tesserete. A Biasca, capoluogo delle Tre Valli, Re Naregna e la Regina Taitü festeggiano con i loro sudditi, praticamente senza interruzione per 24 ore. Anche a Brissago, sul Lago Maggiore, la festa impazzerà dal giovedì al sabato grasso. Musica e balli fino a tarda notte, bancarelle gastronomiche, cortei mascherati e risotto in piazza e cene sono il programma del Carnevale Ambrosiano. A Tesserete il carnevale inizia presto. Alle 7 del mattino di giovedì 15 con l’accensione dei fuochi poi un momento di calma apparente per ultimare i preparativi e, alle 19 grande maccheronata e consegna delle chiavi a Sua Maestà Or Penagin. Da quel momento i bagordi hanno inizio, fino a tarda notte.

La Redazione Tiguido